Precisazioni

I singoli post di questo "blog" del Coro Marmolada di Venezia vengono creati dai singoli coristi e/o amici che, firmandoli, assumono la responsabilità di quanto scritto.

giovedì 25 aprile 2019

Settant'anni (e forse più) del Coro Marmolada di Venezia


Il Coro Marmolada è stato fondato a Venezia nel 1949 da un gruppo di giovani innamorati della montagna e dei suoi canti. Anche nella scelta della denominazione hanno voluto sublimare la loro passione intitolandosi alla Regina delle Dolomiti.

Ma chi erano questi giovani e, soprattutto, com’è che arrivarono alla decisione di fondare un coro e di dargli proprio quel nome?
Tutte le storie cominciano con “C’era una volta …” ed anche la nostra storia inizia proprio così!
C’era una volta un gruppetto di ragazzi che frequentava il patronato della parrocchia di Sant’Alvise e … lasciamo proseguire il racconto a Remigio Volpato che era proprio uno di quel gruppetto.

“Cantavamo, negli anni del dopo guerra, 1947-1948, con Don Gino De Dominici per prepararci alle messe solenni, per le festività più importanti e qualche volta, essendo Don Gino amante della montagna, fra una prova e l'altra, ci insegnava a cantare qualche canto di montagna stile S.A.T., coro madre in Italia e nel mondo dei canti di montagna. Il gruppetto era formato da Mario Zacchello, Remigio Volpato, Gianfranco Vistosi, ai quali si unirono Luigi Madricardo e Paolo Ponzano. Nella primavera del 1949 Vistosi portò nel gruppo Giorgio (Berto) Favero, che aveva prestato servizio militare nella naja alpina, e questi portò poi Giancarlo Varagnolo. Ponzano, conoscendo la musica e suonando il pianoforte, istruiva il gruppo e lo dirigeva durante le prove ed in qualche incerta esecuzione fra le mura del patronato, dove siamo stati sempre ospitati fino al nostro passaggio alla S.O.S.A.V.
Giorgio Favero si fece subito notare come buon conoscitore di canti alpini e di montagna tanto che cominciò a modificare tempi e modi di cantare, imprimendo nuovi ritmi ai canti; iniziò quindi a dirigere il gruppo anche perché Ponzano era preso dagli studi per la maturità. Nel frattempo nel gruppo entrarono a far parte altre persone amanti della montagna e dei suoi canti. Si arrivò così alla, “prima esecuzione ufficiale” sul palco del Teatro Groggia a S. Alvise il 19 marzo 1949, festa di S. Giuseppe ed onomastico del parroco di Sant’Alvise.
Nell'estate dello stesso anno ci trovammo quasi tutti in montagna a Tabià Palazza, dove cantammo con tre amici di Giorgio Favero, ex componenti del coro dell'VIII Alpini. Alcuni di noi si trattennero in compagnia di quest'ultimi. Eravamo in quattro: Giorgio Favero, Giancarlo Varagnolo, Gianfranco Vistosi ed il sottoscritto. Con i tre alpini sostammo ad Alleghe e cantammo fino alla raucedine, così ci fu possibile arricchire il repertorio di tre nuovi canti: “Sabato di sera”, “A mezzanotte in punto” e “Sul rifugio”, successivamente rifiniti da Ponzano per quanto riguardava la parte dei baritoni.
Nell'autunno sorse l'idea di rendere ufficiale il nostro complesso. Pensammo di chiedere al C.A.I. se ci accoglieva, ma non accettò. Fu così che Giorgio Favero, conoscendo Italo Lana, alpino pure lui, nonché socio e consigliere della S.O.S.A.V. (Società Operaia Sciatori e Alpinisti Veneziani), sottosezione del C.A.I., gli propose di far accogliere il Gruppo Corale presso la S.O.S.A.V. Lana interessò subito il consigliere Comm. Tullio Levi ed il Reggente della S.O.S.A.V. rag. Francesco Canal, i quali, entusiasti, organizzarono un incontro. La sera del 9 novembre 1949 Favero, Zacchello, Volpato, Vistosi e Varagnolo si recarono nella sede della S.O.S.A.V., al Ponte dei Dai, per conferire con i dirigenti i quali avevano già stilato una bozza di convenzione che noi accettammo con qualche riserva, soprattutto sul nome e su una certa indipendenza, pur accettando che tutti i componenti il gruppo dovevano essere soci della S.O.S.A.V. I dirigenti pensavano di dare al gruppo il nome di "Coro della S.O.S.A.V. di Venezia", ma noi, però, volevamo un nome tutto nostro conservando pure, come secondo nominativo, S.O.S.A.V., essendo appunto tutti i componenti, per regolamento, soci della stessa.
Dopo varie proposte, da ambo le parti, Gianfranco Vistosi ebbe una ottima idea e propose il nome "Marmolada", la regina delle Dolomiti.
Fu entusiasticamente accettata da noi e dai dirigenti della S.O.S.A.V. e nasceva così il "Coro Marmolada della S.O.S.A.V. di Venezia - Sottosezione del C.A.I.”.
Successivamente Gianfranco Vistosi compose la sigla del Coro che diceva:

“La Marmolada
l'è come un grande altar,
consacrato per tutti i baldi Alpin,
e la picozza la serve da croce,
piantata sul ghiacciaio
fra le nubi del ciel.”

Cominciammo subito le prove, quasi segretamente, perché la S.O.S.A.V. voleva fare una sorpresa agli amanti della montagna di Venezia. Il tempo disponibile era breve e la S.O.S.A.V. aveva già fissato la data del 7 Dicembre per il debutto, in quanto, per loro, eravamo già più che pronti per sottoporci al giudizio del pubblico. Fu veramente una sorpresa quando la S.O.S.A.V. fece affiggere in sede e per le strade di Venezia la locandina che annunciava l'esecuzione del Coro Marmolada della S.O.S.A.V. il 7 Dicembre 1949 al Teatro Ridotto.
Il resto … sono
settant’anni di Coro Marmolada!

martedì 23 aprile 2019

Sia benedéte le ricamadóre - "vilote" ed altri canti veneziani" Seconda edizione "on line"

Sia benedéte le ricamadóre - "vilote" ed altri canti veneziani"  

Seconda edizione "on line"

Lo statuto dell’Associazione Coro Marmolada precisa che la stessa “ … non consegue scopo di lucro”; più avanti, in un altro comma evidenza uno degli scopi dell’associazione : “La diffusione nel modo più ampio possibile, della conoscenza della cultura, della storia, della tradizione e del folklore del Veneto, della venezianità e della nostra terra italiana in generale “.

Per conseguire, appunto, uno degli scopi dell’associazione, nel 2015 abbiamo stampato un libro che contiene le linee melodiche di alcuni brani popolari veneziani e, in particolare delle “vilote veneziane”, recuperate dal canto della signorina Ines Battain, e trasportate su rigo musicale dall’ex corista Enzo Fantini.

Con l’intendimento di dare la massima diffusione a questi antichi canti popolari veneziani, che rischiano di venire definitivamente perduti, e considerato che l’attuale gestione della distribuzione del libro a stampa può avvenire esclusivamente nel corso di presentazioni presso biblioteche ed associazioni, nonché durante l’esecuzione dei nostri concerti, il consiglio direttivo del Coro Marmolada ha deliberato di promuoverne la pubblicazione “on line”.
 
E’ stata quindi preparata una seconda edizione di "Sia benedéte le ricamadóre - Vilote ed altri canti veneziani" da pubblicare sul sito del coro nonché su quello del curatore.

Inoltre possono essere ascoltate anche le musiche create dalla digitazione degli spartiti con apposito programma informatico di notazione musicale.

La lettura è libera e gratuita con la precisazione che le copie devono servire esclusivamente per interesse culturale e per studio e, ovviamente, non a scopo commerciale.

Tutti i diritti della presente pubblicazione sono esclusivi e riservati dell’Associazione Coro Marmolada di Venezia.

Certi di accontentare tanti veneziani, ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della prima edizione soprattutto, ma anche di questa.


Per la prima edizione ringrazio Paolo Pietrobon, che ha effettuato la revisione dei testi con particolare riferimento alla grafia della lingua veneziana, Claudio Favret, direttore artistico del Coro Marmolada, che ha controllato gli spartiti da me copiati e Valentina Fucito, figlia del corista Mauro, che ha provveduto alla creazione della copertina.

Ringrazio, infine, Pierandrea Gagliardi per la foto di copertina di questa edizione.